Psicologia postmoderna

«Una sola voce non porta a termine nulla e nulla decide. Due voci sono il minimum dell'essere.»

Con la locuzione psicologia postmoderna generalmente si intende qualificare la diffusione di tutti quei nuovi orientamenti concettuali che hanno tracciato per la scienza psicologica uno sviluppo in direzione della complessità prospettica.[5][6] Tale diffusione è caratterizzata da una forte «carica di discontinuità [...] rispetto al paradigma cognitivista ancora dominante».[7]

La psicologia postmoderna si evolve parallelamente alla psicologia moderna, ma il suo periodo di massima espansione si ha in seguito alla prima, dagli anni ottanta in poi. Di questa corrente fanno parte numerosi studiosi.

  1. ^ Lev Vygotskij, Istoričeskij smysl psihologičeskogo krizisa (1926) (trad. it. Il senso storico della crisi della psicologia), pubblicata postuma in Lev Vygotskij, Sobranie sočinenij, vol. 1, Moskva, Pedagogika, 1982, pp. 291-436. ISBN non esistente.
  2. ^ Stephen Toulmin, The Mozart of Psychology, in The New York Review of Books, vol. 25, n. 14, 1978, pp. 51-57.
  3. ^ Lev Vygotskij, op. cit., p. 387.
  4. ^ Michail Bachtin, Dostoevskij. Poetica e stilistica, Torino, Einaudi, 2002. ISBN 978-88-06-16381-5.
  5. ^ Cristina Zucchermaglio, Psicologia culturale dei gruppi, Roma, Carocci, 2002. ISBN 978-88-430-2178-9.
  6. ^ Luciano Mecacci, Psicologia moderna e postmoderna, 4ª ed., Roma-Bari, Laterza, 2007. ISBN 88-420-5784-3; ISBN 978-88-420-5784-0.
  7. ^ Sergio Salvatore, Psicologia postmoderna e psicologia della postmodernità (pp. 65-98), in Gino Dalle Fratte (a cura di), Postmodernità e problematiche pedagogiche, vol. 1, Roma, Armando Editore, 2003, ISBN 8883586441.

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